Santa patrona

Patrona di Basagliapenta: Santa Maria Assunta in Cielo,  (l’Assunta)
– I° secolo – che si celebra il 15 agosto.

Il 15 agosto, è la grande e universale festa della Vergine, di cui si celebra oggi il «transito», cioè il passaggio dalla vita terrena alla gloria dei Cieli. Per di più, secondo la dottrina della Chiesa, il Transito della Vergine è coronato dalla sua corporea Assunzione. La festa di oggi si chiama anche, come si sa, Ferragosto, in ricordo delle antiche Feriae Augusti, cioè vacanze del mese di agosto. E’ molto antica anche la devozione dell’Assunta, ornata di bellissime e poetiche leggende. E l’arte cristiana è ricca di rappresentazioni della Assunta, specialmente nella scena che mostra il sepolcro della Madonna aperto e rigurgitante di fiori. Attorno al sepolcro sono gli Apostoli, che la leggenda dice portanti in volo, all’annunzio della morte, anzi dell’addormentamento, la Madre celeste. Ultimo a giungere sarebbe stato San Tommaso, l’incredulo, al quale la Vergine, salendo in cielo tra il turbinare degli Angeli, getta il cingolo, a dimostrazione della sua Assunzione in cielo in corpo e anima. Perché il punto teologico è questo: Gesù «ascende» al Cielo, diciamo così, per virtù propria; la Vergine invece è «assunta» in Cielo per i meriti dei proprio Figlio. Ma tutti e due, Madre e Figlio, sono già in Cielo in corpo ed anima: premessa ed arra della nostra resurrezione all’eterna vita. Dante Alighieri, nel suo poema sacro, dice che Gesù e Maria hanno le «due stole» cioè son già in Cielo col corpo e con l’anima, mentre tutti gli altri dovranno aspettare il giorno della Resurrezione e del Giudizio finale. Il poeta cristiano si faceva interprete dell’universale, antichissima devozione della Vergine Assunta, in Oriente e in Occidente. In Oriente la festa della Madonna di Ferragosto veniva già celebrata nel V secolo, in ricordo della Dormitio cioè «addormentamento» della Vergine, anche se non si parlava ancora di Assunzione. Due secoli dopo, però, a Roma, la festa era già dedicata a commemorare l’Assunzione di Maria. Difatti, in assenza di qualsiasi accenno alla sepoltura e alla reliquia, in terra, della più alta tra le creature, i teologi cattolici si domandarono se Maria dopo il suo «addormentamento», poteva essere trattenuta dai legami della morte, avendo generato nella propria sostanza il Verbo incarnato. Sant’Epifanio, e specialmente San Modesto di Gerusalemme, formularono così per primi, in Oriente, la dottrina dell’Assunzione, seguiti poi da San Germano di Gerusalemme, da San Giovanni Damasceno e da Sant’Andrea di Creta. In Occidente il primo assertore dell’Assunzione fu San Gregorio di Tours e, molto più tardi, San Tommaso d’Aquino e San Bonaventura da Bagnoregio confermarono quella tesi con la loro profonda dottrina teologica. Così la devozione popolare per l’Assunta venne sempre più estendendosi, e attorno al Mille sorsero molte chiese dedicate alla Vergine glorificata anche nel corpo e oggetto di sincera e profonda pietà da parte del popolo cristiano. Doveva toccare a Pio XII, in comunione e con l’approvazione dei Vescovi di tutto il mondo cattolico, la responsabilità, ma anche la gloria di proclamare il dogma della Vergine Assunta, nell’anno giubilare 1950. In onore e per devozione della Madonna molte donne furono, sono e saranno ancora battezzate col nome di Assunta.