Prima Confessione

Perché preparare alla Prima Confessione?                                                                      O meglio: Perché prepararsi alla Confessione?

Perché i nostri bambini possano accostarsi al dono della misericordia e del perdono di Dio conoscendone il valore prezioso, e sperimentandone i doni che da essa scaturiscono. Inoltre, con la prima Confessione, si preparano i bambini ad avere una coscienza viva del proprio peccato e della relazione d’amore con Dio Padre accogliente, di cui Gesù ci ha parlato e mostrato il volto.

Come viene chiamato questo sacramento?

-È chiamato sacramento della conversione poiché realizza sacramentalmente l’appello di Gesù alla conversione, il cammino di ritorno al Padre da cui ci si è allontanati con il peccato.

-È chiamato sacramento della Penitenza poiché consacra un cammino personale ed ecclesiale di conversione, di pentimento e di soddisfazione del cristiano peccatore.

-È chiamato sacramento della confessione poiché l’accusa, la confessione dei peccati davanti al sacerdote è un elemento essenziale di questo sacramento. In un senso profondo esso è anche una “confessione”, riconoscimento e lode della santità di Dio e della sua misericordia verso l’uomo peccatore.

-È chiamato sacramento del perdono poiché, attraverso l’assoluzione sacramentale del sacerdote, Dio accorda al penitente “il perdono e la pace.

-È chiamato sacramento della Riconciliazione perché dona al peccatore l’amore di Dio che riconcilia.

Ma i bambini hanno bisogno del perdono?

Nessuno è perfetto, né gli adulti, né i bambini. Ognuno in modo diverso e proporzionato siamo chiamati a rinnovare la nostra vita e confrontarci con le esigenze del Vangelo. Il peccato è anzitutto offesa a Dio, rottura della comunione con lui. Nello stesso tempo esso attenta alla comunione con la Chiesa. Per questo motivo la conversione provoca il perdono di Dio e la riconciliazione con la Chiesa, ciò che il sacramento della Penitenza e della Riconciliazione esprime e realizza liturgicamente.

Chi perdona?

Dio solo perdona i peccati. Poiché Gesù è il Figlio di Dio, egli dice di se stesso: “Il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati” (Mc 2,10) ed esercita questo potere divino: “Ti sono rimessi i tuoi peccati!” (Mc 2,5; Lc 7,48).

Ma Cristo ha voluto che la sua Chiesa sia tutta intera, nella sua preghiera, nella sua vita e nelle sue attività, il segno e lo strumento del perdono e della riconciliazione che egli ci ha acquistato a prezzo del suo sangue. Ha tuttavia affidato l’esercizio del potere di assolvere i peccati al ministero apostolico. A questo è affidato il “ministero della riconciliazione” (2Cor 5,18).

Rendendo gli Apostoli partecipi del suo proprio potere di perdonare i peccati, il Signore dà loro anche l’autorità di riconciliare i peccatori con la Chiesa. Tale dimensione ecclesiale del loro ministero trova la sua più chiara espressione nella solenne parola di Cristo a Simon Pietro: “A te darò le chiavi del Regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,19).

Cosa produce in noi il sacramento del perdono?

Con il sacramento della Penitenza Gesù offre una nuova possibilità di convertirsi e di recuperare la grazia della giustificazione. Questo sacramento ci riconcilia con la Chiesa.

Il peccato incrina o infrange la comunione fraterna. Il sacramento della Penitenza la ripara o la restaura. Bisogna aggiungere che tale riconciliazione con Dio ha come conseguenza, per così dire, altre riconciliazioni, che rimediano ad altrettante rotture, causate dal peccato: il penitente perdonato si riconcilia con se stesso nel fondo più intimo del proprio essere, in cui ricupera la propria verità interiore; si riconcilia con i fratelli, da lui in qualche modo offesi e lesi; si riconcilia con la Chiesa, si riconcilia con tutto il creato.