Basagliapenta

basagliapentaParrocchia Santa Maria Assunta
Via Carlo Alberto, 13 – 33031 Basagliapenta

– Parrocchia di Santa Maria Assunta, costituita nel 1482 da smembramento della Pieve di Variano –

Lo studioso delle origini del cristianesimo ANTONIO MARIA LUPI nel­la sua opera “Archeologia Cristiana – epigrafia”, scritta nel 1734, fa un “EXCURSUS CRITICO-CHRONOLOGICUS CIRCA ANTIQUA EC­CLESIA MOREN ANNOTANDIS TEMPORIBUS”. Da questo testo ap­prendiamo che, nei primi secoli del cristianesimo, la Chiesa di Roma man­teneva la lingua latina classica per la liturgia ad onta della lingua ormai corrottissima parlata dalla plebe; inoltre che i cristiani numeravano le giornate del lunario quotidianamente dedicandole ai Santi e ai Martiri, per dare alla Chiesa maggiore vigore e prestigio. Il lupi nella sua opera “DE PAROCHIS” fa rimontare le pievi rurali all’epoca della cessazione delle persecuzioni (313 d.C.), citando storici di quell’epoca.

La Chiesa della Pieve era considerata Matrice: in essa vi era il fonte bat­tesimale e in certe solennità convenivano con le croci e le insegne sacre gli officianti, curati, parroci e per contrassegno di onore alla Matrice pre­sentavano offerte di cera, contribuzioni ed altro.
Le prime notizie sulla Pieve di Variano si hanno in un documento longo­bardo del 762, riportato nel Codice della Chiesa di Grado del X° secolo, dove si leggono i nomi di alcuni paesi friulani tra cui VARIANUM e DUAE BASILICAE (Basiliano e Basagliapenta).
Basagliapenta Madonna
Lo storico LUDOVICO ANTONIO MURATORI (1672 – 1750), nella sua monumentale opera “RERUM ITALICARUM SCRIPTORES”, scritta tra il 1723 e il 1738, nel volume XVI, che tratta della “VITAE PATRIARCHARUM AQUILEJENSIUM” (attribuita ad ANTONIO BELLOMO di Udine) parla nella vita del vescovo NICETA (454 d.C.) del Codice della Chiesa di Grado, risalente al X° secolo. Di questo codice ne parla anche JACOPO VALVASONE di Maniago. Nell’elenco dei centri friulani appaiono anche VARIANUM e DUAE BASILICAE. Il Codice citato dal MURATORI ri­porta molti centri esistenti anteriormente al X° secolo. Poiché il vescovo NICETA, riparato a Grado a seguito dell’invasione degli Unni (452 d.C.), è ci­tato nella vita dei Patriarchi, dove sono elencati i centri sopra menzionati, dobbiamo ritenere che questi fossero esistenti a quell’epoca.

PLEBS VARIANI risale certamente ai tempi dell’istituzione delie Pievi cioè al IV° secolo.
L’esistenza della Pieve è attestata in seguito in un documento del 1190 e da un elenco delle Pievi del 1247. Erano soggette alla Pieve le Ville: Nespoledo, Pasian Schiavonesco, Basagliapenta, Villacaccia, Blessano, Villaorba e Vissandone. E’ stata sin dalle origini soggetta al Vescovo e poi Patriarca di Aquileia in quanto corrispondeva il “Jus exigendi cathedrati- cum”, cioè la contribuzione d’ogni ente ecclesiastico alla sede patriarcale.
Nel 1247 la PLEBS VARIANI è tassata per 18 marche. Nel 1334 viene unita dal Patriarca Bertrando col Capitolo di Udine.
Il Patriarca Nicolò di Lussemburgo conferma nel 1352 l’unione della Pieve di Variano alla Collegiata di Udine.
Dal protocollo delle visite pastorali dal 1495 al 1503, trascritto dall’abate Giuseppe Bini, apprendiamo che la Pieve comprendeva ancora le Ville di Variano, Blessano, Pasian Schiavonesco, Basagliapenta, Villaorba,Vissandone, Villacaccia e Nespoledo.

Nel 1561, con l’appoggio del Vicario Patriarcale, il “beneficiato” di Variano ottiene il diritto di riscuotere le rendite di Variano e Pasian Schiavonesco. Poi nel 1568 il Pievano riscuote il quartese e le rendite di Variano e le rendite di Pasian Schiavonesco, mentre il quartese dello stes­so lo riscuoteva il Capitolo di Udine.
Da un documento del 1597 appare il diritto del Parroco di Vissandone di 1 riscuotere il quartese su diversi fondi del territorio di Variano.
Alla fine del XVI° secolo, dovendosi dare esecuzione alle determinazioni del Concilio di Trento, circa la necessità di erigere nuove parrocchie, es­sendo troppo vaste quelle di antica costituzione ed essendo aumentata la popolazione, si separarono dalle Chiese Matrici alcune loro filiali.
In questo periodo escono dalla Pieve Nespoledo e Villacaccia.
Viene riconosciuta la Parrocchia di Vissandone che aveva già alle sue di­pendenze Blessano e Villaorba sin dal 1448. Basagliapenta esce dalle dipendenze della Pieve di Variano nel 1692, dopo una controversia che durò parecchi anni. Il curato non voleva interve­nire alle funzioni religiose presso la Pieve Matrice.

(di GIANFRANCO DE CECCO)