RIFLESSIONE DEL PARROCO

Siamo alla quinta settimana di Quaresima.
Noi sappiamo che Gesù perdona la donna adultera, questa povera donna trovata in flagrante peccato che secondo la legge di Mosè deve essere lapidata. Viene portata davanti a Gesù per esprimere un parere, dato che i farisei volevano incastrarlo, ma lui sembra indifferente al fatto, traccia dei segni nella sabbia. Sollecitato, risponde:”Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Si allontanano tutti, rimane solo la donna, e le dice:”Dove sono coloro che ti hanno accusata? Io non ti condanno, ma ti perdono, però non peccare più”. Come possiamo osservare non è un perdono a buon mercato, anzi viene richiesto di non tornare più nel peccato. Anche certe guarigioni sono frutto del perdono, e infatti aggiunge: “Va e non peccare più, per non ritornare ad una situazione peggiore”.
Il suo cuore misericordioso è grande. Sappiamo che perdona Pietro dopo che l’ha rinnegato per ben tre volte. Nelle drammatiche sequenze del Giovedì Santo Gesù con uno sguardo ha fatto capire tutto a Pietro, il quale scoppia in pianto disperato. Anche quando appare agli apostoli, dopo la resurrezione, nessun rimprovero. Egli vuole solo un atto di fede, la sincerità del pentimento da parte di Pietro prima di confermargli l’affidamento della sua Chiesa, perché Gesù è morto per costituire la Chiesa, è venuto a portare il regno di Dio e la sua salvezza.
Il perdono di Gesù giunge a ridare fiducia, a reintegrare, a restaurare colui che l’ha offeso col peccato.
Dovremmo anche noi gustare questa gioia di dare il perdono, perché poi ci assicuriamo il perdono di Dio.

dD

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