RIFLESSIONE DEL PARROCO

È accaduto l’ennesimo fatto gravissimo di cronaca, l’uccisione di un padre, una madre e una sorellina da parte della maggiore dei figli di una coppia di origine macedone del comune di Cordignano. Un parricidio: «è stato infranto un tabù» ha commentato la stampa.
La reazione si è scatenata subito su alcuni interrogativi: “Come mai ha fatto questo? Era una ragazza normale; è impossibile sia stata lei”. Si sono disturbati immediatamente gli specialisti, -in genere criminologi e psichiatri-; si sono cercate analisi e deduzioni, peraltro tutte ipotesi post factum. Si sono cercati risposte su questioni che appaiono «impossibili».
Ma, mai nessuno che abbia avuto –controcorrente- il coraggio di interrogarsi su un altro aspetto: qual è la qualità morale della coscienza del soggetto che ha commesso il crimine? Aveva una coscienza morale? Tutto è sempre ricondotto ad una questione esclusivamente empirica, psichico-comportamentale, sociologica, statistica. Ma l’uomo, la donna sono solo questo? Il mistero del Male può perturbare e modificare le scelte di un giovane, fino ad arrivare al più grave dei delitti contro la vita o all’uccisione di chi ti ha messo al mondo?

dD

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